TRAMA

L'occupazione nazista israeliana della Palestina si rivela nel suo aspetto peggiore: l'occupazione della mente. Come un cancro mangia piano piano il cervello delle persone. Questo film tenta di spiegare la sofferenza di queste vite sotto tortura, dividendo il film negli stadi che ha la malattia del cancro:
- cancerogenesi
- diffusione del tumore
- cure palliative
- metastasi
- eutanasia
- fine

Lo stadio "eutanasia" è inserito dall'autrice poichè per un malato terminale, dove non vi è speranza di libertà dalla sofferenza, questa è l'unica via per liberarsi dalle torture.

Il film è costruito con immagini delle vere scene di scontri in Palestina, in West Bank (i checkpoint di Nablus, la prigione di Ofer, il checkpoint di Qalandja a Ramallah); da interviste ai protagonisti di queste scene e da protagonisti della seconda intifada. Su richiesta dei genitori, alcuni bambini vittime di violenze presenti nel film, hanno il volto coperto.
Il film fa un viaggio dentro la mente dei palestinesi, ma anche un viaggio dentro la mente dell'autrice e a colei al quale è dedicato il film, a G..

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